Il diamante: il nostro percorso di selezione
Ogni diamante è unico, all’interno di esso si celano qualità specifiche che determinano il valore di ogni singola pietra. Si tratta delle cosiddette 4C, dall’inglese Carat, Color, Clarity e Cut, rispettivamente, caratura, colore, purezza e taglio. Il sistema di classificazione internazionale utilizza questo metodo per descrivere un diamante e determinarne il valore.
Carat
Per esprimere il peso del diamante si utilizza come unità di misura il carato. Un carato (ct) è pari ad 1/ 5 di grammo (0,200 grammi); un diamante da 5 carati, quindi, peserà 1 grammo.
Color
Molti pensano che i diamanti siano pietre solamente incolori, ma in realtà non è cosi. Ognuno di loro ha una diversa sfumatura di colore data dalla sua composizione chimica. I diamanti privi di colore vengono riconosciuti come più rari e preziosi. Il sistema di classificazione internazionale ordina il colore e la conseguente qualità dei diamanti su una scala progressiva che va dalla lettera D (colorless) alla lettera Z (light yellow), in cui la D rappresenta la totale assenza di colore e quindi il diamante di maggior pregio.
Clarity
La Purezza, ossia la qualità di una pietra di essere priva di “inclusioni”, costituisce un'ulteriore parametro per la quotazione di un diamante. A seconda del numero, del colore, della dimensione e della posizione di dette caratteristiche interne, si determina il grado di purezza del diamante secondo una scala discendente compresa tra l’I.F. (Internally Flawless - nessun difetto visibile a 10x) ed il I. (Included - inclusioni evidenti a occhio nudo).
Cut
La caratteristica per noi più importante è il taglio, ossia quel processo di sfaccettatura, lucidatura ed intaglio della pietra grezza al fine di massimizzare la riflessione e rifrazione della luce. Il segreto della bellezza di un diamante si nasconde nella complessa interazione tra la pietra e la luce: nel modo in cui la luce incontra la superficie della pietra; nella quantità di essa che riesce ad entrare nel diamante; e nel modo in cui e sotto quale forma essa ritorna verso gli occhi dell’osservatore.
Il risultato è una magnifica esibizione di tre attributi ottici: la brillantezza, ossia quella combinazione di riflessi di luce bianca provenienti dalla superficie e dall’interno di un diamante; il fuoco, termine che si riferisce alle “fiammate” di colore emesse da un diamante; e lo scintillio, costituito dai lampi di luce visibili quando il diamante, la fonte di luce o l’osservatore si muovono.
Il processo di selezione del diamante di Roberto Callegari è definito dall'utilizzo di gemme con le seguenti caratteristiche: Color ( da D a G), Clarity (da VS a SI) e Cut (da Excellent a Very Good).
13 Luglio 2021